Modello "Pay or Consent" di Meta: la Commissione europea vede una violazione del Digital Markets Act

La Commissione UE ha annunciato la sua conclusione preliminare che il modello "pay or consent" di Meta viola il Digital Markets Act.
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Il 1° luglio, la Commissione europea ha annunciato la sua conclusione preliminare che il modello "pay or consent" di Meta viola il Digital Markets Act (DMA). Quali sono le critiche mosse al modello di Meta e cosa succederà dopo la decisione della Commissione.

Risultati preliminari della Commissione UE

La Commissione UE ne è certa: il modello "paga o acconsenti" di Meta costringe gli utenti a sottoscrivere un abbonamento a una versione priva di pubblicità di Facebook e Instagram oppure ad acconsentire all'uso dei loro dati personali per la pubblicità personalizzata. Secondo la Commissione, questa pratica viola le disposizioni della DMA. Questa prescrive un'alternativa equivalente e meno personalizzata.

Le piattaforme online come Meta utilizzano spesso dati personali provenienti dai propri servizi e da fornitori terzi per inserire pubblicità personalizzata. Questa pratica conferisce loro un significativo vantaggio competitivo grazie al loro potere di mercato e ai numerosi dati degli utenti. Il DMA intende garantire che i cosiddetti "gatekeeper" che raccolgono grandi quantità di dati personali offrano i loro servizi in modo equo.

Ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, del DMA, i gatekeeper devono ottenere il consenso degli utenti per unire i loro dati provenienti da servizi diversi. Se l'utente rifiuta tale consenso, deve comunque essere garantito l'accesso a un'alternativa equivalente e meno personalizzata. I servizi o alcune funzionalità non possono dipendere dal consenso dell'utente.

La critica della Commissione al modello "pay or consent" di Meta

Nel novembre 2023 Meta ha introdotto nell'UE il modello "pay or consent". Gli utenti possono sottoscrivere un abbonamento mensile per una versione di Facebook e Instagram priva di pubblicità oppure utilizzare i servizi gratuitamente con pubblicità personalizzata. La Commissione ritiene che ciò costituisca una violazione della DMA, poiché non viene offerta un'alternativa equivalente e meno personalizzata.

In particolare, la Commissione critica i seguenti aspetti del modello "pay or consent":

  1. Alternativa insufficiente: gli utenti non hanno la possibilità di scegliere un servizio che utilizzi meno dati personali ma che sia altrimenti equivalente al servizio personalizzato.
  2. Limitazione del libero consenso: Il modello non consente agli utenti di esercitare il diritto di esprimere liberamente il proprio consenso alla fusione dei propri dati personali.


Un servizio legalmente conforme dovrebbe offrire agli utenti l'accesso a un servizio equivalente che utilizzi meno dati personali, anche se gli utenti non danno il loro consenso al trattamento dei dati.

Suggerimento per il collegamento: Il Comitato europeo per la protezione dei dati chiede una scelta reale nel consenso

Prossimi passi e possibili conseguenze per Meta

Con le sue conclusioni preliminari, la Commissione dà a Meta la possibilità di commentare le accuse. L'azienda statunitense può anche ispezionare i documenti dell'indagine. Meta ha ora la possibilità di rispondere per iscritto alle conclusioni della Commissione. L'indagine si concluderà entro i prossimi dodici mesi. Se il parere preliminare della Commissione sarà confermato, verrà emessa una decisione formale che stabilirà che il modello "pay or consent" viola l'articolo 5(2) del DMA.

In caso di violazione, la Commissione può imporre ammende fino a 10 % del fatturato mondiale totale di Meta. In caso di infrazioni ripetute, tali sanzioni possono essere aumentate fino a 20 %. Inoltre, la Commissione può imporre ulteriori misure correttive: Ad esempio, la vendita di parti dell'azienda o la limitazione dell'acquisto di servizi aggiuntivi.

La Commissione sottolinea la propria disponibilità a lavorare in modo costruttivo con Meta per garantire un'effettiva conformità. L'obiettivo dell'indagine è promuovere la competitività nei mercati digitali e garantire la protezione dei dati personali dei cittadini dell'UE. "Il risultato preliminare sottolinea l'ambizione di restituire agli utenti il controllo sui propri dati e di fornire loro un'esperienza pubblicitaria meno personalizzata", ha spiegato la Commissione UE in un comunicato.

La decisione finale e le eventuali sanzioni potrebbero avere un impatto significativo sulle pratiche commerciali delle piattaforme gatekeeper nell'UE.

Suggerimento per il collegamento: Comunicato stampa della Commissione europea sul modello "pay or consent" di Meta

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