L'accordo sui flussi di dati transfrontalieri tra l'UE e il Giappone è entrato in vigore il 1° luglio.
Accordo UE-Giappone a beneficio delle imprese
"È una pietra miliare nei nostri sforzi congiunti per portare avanti la digitalizzazione della società e dell'economia europea e giapponese", si legge in una dichiarazione della Commissione UE.
L'entrata in vigore dell'accordo mira a promuovere il concetto di "flussi di dati liberi e affidabili". "Un principio guida per la cooperazione internazionale nel settore dei flussi di dati, basato sui nostri valori comuni", secondo la Commissione.
Nell'ambito dell'Accordo di partenariato economico (APE) tra l'UE e il Giappone, l'accordo dovrebbe apportare benefici alle aziende della maggior parte dei settori, dai servizi finanziari ai trasporti, all'ingegneria e al commercio elettronico. Soprattutto, le aziende dovrebbero essere in grado di utilizzare i dati in modo più efficiente in un ambiente legale prevedibile.
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I requisiti di localizzazione dei dati sono aboliti
Una parte importante dell'accordo è l'abolizione dei requisiti di localizzazione dei dati. Le aziende non saranno più obbligate a conservare fisicamente i loro dati nel rispettivo Paese.
"Questo non solo comporterebbe costi aggiuntivi e complessità, in quanto le aziende potrebbero essere costrette a creare e mantenere l'archiviazione dei dati in più sedi e a duplicare i dati che utilizzano, con un impatto negativo sulla loro competitività, ma potrebbe anche minare la sicurezza di questi dati", ha dichiarato la Commissione.
Allo stesso tempo, il protocollo mira a garantire il pieno rispetto delle normative europee e giapponesi sulla protezione dei dati personali e della privacy.
Inoltre, in futuro i cittadini dell'UE avranno la possibilità di presentare un reclamo all'autorità giapponese per la protezione dei dati.
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